AIUTAMI A NON AVERE PAURA
di Cristiana Voglino e Gisella Bein
con

Cristiana Voglino e Antonella Dell’Ara
video animazione di Alessandro Ugazio
scene, pupazzo e costumi di Federica Rosso
confezione di Emilia Dell'Ara
musiche a cura di Luca Morino
coordinamento scenico di Angelo Scarafiotti, Luisella Tamietto, Antonella Dell’Ara, Cristiana Voglino
supervisione scenica di Lino Spadaro
disegno luci di Davide Bertorello
voci fuori campo di Adele Mappelli, Giorgia Gatti Voglino, Gisella Bein,
Alessandro Bergonzoni
Disegni dei bimbi dell'U.O. - ASLTO2 e del reparto di Neurochirurgia - Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino

Info e contatti:
Cristiana Voglino: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 

AIUTAMI A NON AVERE PAURA è uno spettacolo sulle emozioni e sui vissuti degli adulti di fronte al dramma della malattia e della morte nell’infanzia, visti non solo in chiave drammatica, ma anche con leggerezza e ironia. Questa proposta trae forza dal mondo magico dei bambini e dalla loro capacità di rielaborare il dolore.

La nascita

L’idea dello spettacolo, con tutte le iniziative ad esso correlate, è nato nel corso del 2007 da un triplice desiderio: dare un senso individuale al dolore che accomuna l’esperienza di chi ha un figlio malato, fare riflettere sul valore della condivisione e stimolare un processo di relazione, sottolineando l’importanza di non sentirsi soli nel proprio dramma.

Esprimersi significa fare atto di trasmissione del proprio vissuto.

L’intento dell’autrice è quello di restituire l’emozione fortissima provata nell’approfondire e ricostruire queste diverse storie, utilizzando il teatro come mezzo principale per esprimerle, per la sua chiave di profonda umanità senza filtri tra artisti e pubblico.

Un’arte profondamente umana può servire a restituire storie di grande umanità.

Per l’allestimento del lavoro teatrale abbiamo scelto di partire dal racconto e dalla narrazione, utilizzando le testimonianze delle persone che vivono a stretto contatto con i bambini: genitori, medici, personale ospedaliero e socio-assistenziale, insegnanti. Questo materiale è stato utilizzato per la stesura del libro “Aiutami a non avere paura” e, successivamente, di un testo che ripropone quelle esperienze avvalendosi di tre canali privilegiati:

Narrazione teatrale

Attraverso l’interpretazione di Cristiana Voglino veniamo accompagnati alla scoperta della malattia, la difficoltà dell’accettare una situazione così dolorosa, la vita in ospedale, le attese, le difficoltà quotidiane. Ci troviamo di fronte ad un percorso senza reticenze che ci propone di entrare, con sensibilità e leggerezza, in un universo ai più sconosciuto, attraverso le speranze e le paure dei più piccoli, a cui viene negata un’esistenza di gioco e di normalità.

Danza e musica

L’allestimento prevede in scena la presenza di una danzatrice, Antonella Dell’Ara coadiuvata da Luisella Tamietto, come evocazione scenica degli interlocutori della protagonista attraverso il movimento, ma anche attraverso la recitazione. Una presenza attiva che ci restituisce anche altri protagonisti dello spettacolo. La parte musicale è stata affidata a Luca Morino.

Arte figurativa

Nel tentativo di non limitare il nostro allestimento ad un’ipotesi puramente visiva e staticamente scenografica e nel tentativo di restituire in scena la presenza dei maggiori protagonisti della storia, cioè i bambini, abbiamo scelto di avvalerci della collaborazione di Alessandro Ugazio, eccellente artista figurativo torinese. A lui il compito di animare immagini trattate e tratte da disegni che provengono da reparti ospedalieri e servizi territoriali torinesi per l’infanzia, in un percorso narrativo che segue parallelamente tutto il racconto dello spettacolo, creando immagini suggestive con il supporto di una scenografia viva, in costante movimento. In scena, anche un pupazzo a grandezza bambino, realizzato da Federica Rosso.

 

IL FEEDBACK DEL PUBBLICO

(riceviamo questa email da una PERSONA che non conosciamo e, voltentieri, condividiamo)

«…Grazie. Per diverse ragioni, che ora cerco sinteticamente ( forse non troppo) di descrivere.

La sala si è fatta buia...e lo spettacolo è iniziato.
In principio, per circa 30 minuti, mi sono sentita quasi aggredita. Non volevo ricevere quelle battute, non volevo ascoltare, non volevo guardare il dolore. Mi avete spaventato, mi avete sconvolto. è si e io per questo....VI RINGRAZIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Non capivo bene cosa provavo......e ho aspettato a scriverti perchè ho avuto bisogno di tempo. Io che mi prendo del tempo per riflettere sul mio lavoro, quotidiano...???? Ebbene si, E FINALMENTE mi vien da dire.
Dico tutto questo perchè non è affatto facile riuscire a parlare e a raccontare il dolore a chi "è del mestiere" e che ogni giorno articola parole come "picco", tac, RMN, ....ecc.ecc...
Come persona mi lascio molto interrogare da ciò che vivo, in rianimazione è così. Ma il dolore di una madre, il dolore della famiglia, nessuno mai me lo ha mostrato. Io a volte ,lo vedo solo per qualche minuto nel viso dei familiari che visitano quasi come in processione, il proprio caro. Io vedo questo.
Non sempre . Abbiamo avuto più di un bambino e adolescente per diversi mesi ricoverati da noi e li è stato molto difficile.

Ma sentir raccontare il dolore, la malattia, da una bimba.....è semplicemente straordinario. Perchè siete riuscite a raccontare con semplicità, armonia, eleganza, ilarità, ironia, magia....un mondo terribile. Lo avete reso meravigliosamente reale. E sincero, e questa era la mai arrabbiatura iniziale; eravate sincere, non avete nascosto nè risparmiato al pubblico un attimo di sospiro....lo avete spiegato anche alla fine................ è stato come vivere un moto ondoso..... un viaggio in barca , un continuo scatenarsi di energia....un gioco di pesi. Magnifico. E io non volevo quello...quasi a dire: "no, io non posso reggere queste parole Basta. E troppo!."- E invece, se lasci che questo possa entrare e lo ascolti...ti cambia.

Grazie di cuore per avermi scosso, per avermi svegliato, per avermi amato così tanto e per aver dato così tanto onore alla vita di mille bimbi.
Siete straordinarie. Tu nel ballo, la tua collega nel recitare. Straordinarie, siete donne, madri, professioniste.........straordinarie. Grazie di cuore.
Anche a nome di mia madre, della mia capo-sala e colleghe presenti allo spettacolo, dei miei colleghi pediatri presenti anch'essi in sala con noi!!»


Ciao Cristiana,
Ancora sto pensando allo spettacolo di ieri
Di solito metabolizzo a lungo quello che vedo , sento o leggo
Stamane mi sono svegliata con questo ricordo
Una traduzione dal latino che ho fatto alle superiori
Era la storia di Istrione che aspettava il ritorno dal mare del figlio andato in guerra
Secondo un mito molto comune e antico Istrione aveva chiesto di issare vele nere se la nave avesse riportato il figlio morto
Prima di andare in scena Istrione scorge all’orizzonte le vele scure
Indossa i panni di Elettra e piange il figlio morto
Ma la sua non è soltanto una recita
Quella sera aveva portato in scena il suo dolore
Ecco,  fortunatamente la tua storia ha avuto un lieto fine ma quando fai ‘aiutami a non avere paura’ sei un po’ come Istrione quella volta, con molto, molto coraggio reciti la tua paura affinché gli altri se ne affranchino.
Con affetto
M